Antologia critica

Giandomenico Romanelli, 2003

Se sia lecito dire che Balest e la sua pittura si pongono oggettivamente ad una sorta di incrocio culturale e storico di cui finalmente s’intravvede - nella complessità - il disegno, allora lo diremo (e con piena convinzione). E che una siffatta collocazione - che...

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Lionello Puppi, 2003

La rassegna antologica, essenziale e però di significativa eloquenza – che consacra, alfine, negli spazi fatidici di Ca’ Pesaro, Corrado Balest tra i Maestri della contemporanea pittura veneziana -, prende avvio da un’opera (la polifonia cromatica, se si può dir così, di una Terrazza mediterranea) che aggancia quell’avvio degli anni settanta da cui muoveva puranco l’ampia esposizione tenuta nella primavera del 2000 presso il Centro culturale «Leonardo da Vinci»

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Neri Pozza, 1982

L'idea che Corrado Balest insegua con la fantasia il momento felice dell'esistenza, e che proprio di segni e di colori sia fatta, mi è presente dal 1978; cioè da quando ha esposto a Nuovo Spazio, qui a Venezia, i quaranta dipinti, datati dal 1972 al 1978. Allora,...

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Ugo Fasolo, 1965

Chi oggi debba affrontare l’impegno di comprendere e di valutare l’opera di un pittore quale Corrado Balest (e non soltanto di lui ma di qualsiasi altro artista che presenti un proprio lavoro compatto di coerenza e di risultati) avverte l’indispensabile esigenza di accertare dapprima gli strumenti per il giudizio, chiarendo per quanto possibile, alcuni fondamentali elementi più o meno confusi nel groviglio delle idee che dovunque ci frastornano.

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